Credo che se lo meriti.
Saluto in questo post, molto amaro, un’amica stupenda che per 9 anni ci ha dato un’esperienza di vita splendida e insegnato tanto.
Noi la chiamavamo “la Bubu” e lei, invece che miagolare, sbatteva la coda per dire “Guarda che ti ho sentito”, come se fosse la doppia spunta azzurra su Whatsapp, lasciando il “miao” di risposta solo per occasioni speciali o interesse.
Non avevamo ben capito di che razza fosse: se Certosina o Blu di Russia. Certo, i suoi natali di gatta di campagna in quel di Torriglia non erano un pedegree molto prestigioso, ma a noi non importava.
La Bubu se n’è andata la sera del 26 dicembre per una trombosi arteriosa, cosa che colpisce i gatti cardiopatici con grande frequenza. Dopo un’iniziale ripresa, ha passato il Natale con noi, senza soffrire, dandoci questo ultimo regalo, per poi avere un peggioramento il giorno dopo.
Aveva degli hobby, naturalmente: amava il nasello (forse troppo) e dormire su ogni superficie morbida. Anni fa, prima di cadere nella sedentarietà tipica dei gatti di casa, ti riportava anche la pallina perché tu gliela lanciassi. E ovviamente, dormiva sulla faccia di mia madre quando aveva freddo.
L’avete conosciuta in pochi, perché era proprio timida e scappava appena sentiva il campanello suonare. Forse aveva paura di essere portata via e di nuovo al freddo e alle intemperie, anche se libera. Ma chi l’ha conosciuta un po’ di più, sa quanto era favolosa, come tutti gli animali, come tutte le persone.
Ciao Bubu.
Che tu possa essere in un luogo dove i naselli nuotano già bolliti e tagliati e gli alberi lasciano cadere grappoli di crocchette al pollo.
Amo molto gli animali, specialmente i gatti ( ne ho una )
Mi spiace veramente per la tua Bubu, penso che ci sia un paradiso soprattutto per loro
Rodrigo
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