
Tranquilli: niente spoiler.
Appassionati di pirateria (quella dei Caraibi) di tutto il mondo: è finita. L’unica serie degna di aver trattato questo tema e prequel de “L’isola del tesoro” di Stevenson, è giunta ieri alla sua conclusione dopo 4 stagioni dalla qualità crescente, picco raggiunto con una magnifica stagione 3. Vediamo di capire se è valsa la pena di vedere questa serie o meno:
Che cos’è Black Sails?
Black Sails esplora la storia della “Repubblica dei Pirati” di Nassau, all’inizio del 1700 e mescola le vicende di veri pirati come Charles Vane o Barbanera, con i personaggi del capolavoro letterario di Robert Louis Stevenson, “L’isola del tesoro”, considerato forse il più celebre romanzo d’avventura per ragazzi e di cui la serie costituisce il prequel. Le quattro stagioni, infatti, sono incentrate su come il Capitano Flint ha messo le mani sul famoso tesoro e come è giunto a nasconderlo sulla famigerata isola.
Black Sails non è piaciuta proprio a tutti (a me sì) e di certo non è arrivata minimamente a scalfire colossi come Game of Thrones, The Walking Dead o Breaking Bad.
Eppure il piccolo miracolo di Michael Bay (inspiegabilmente senza esplosioni) è riuscito a raccontare un’epopea storica snobbata da molti oppure resa grottescamente fantasy dalla Disney con la saga di Jack Sparrow. La serie, la cui ultima puntata è andata in onda ieri negli USA si conclude dopo un crescendo (NB: non si sa ancora quando sarà trasmessa, doppiata, in Italia; dovrebbe andare in onda su Netflix).
Le quattro stagioni… suonate con le sciabole
Tranquilli nuovamente: niente spoiler.
Nella prima stagione abbiamo visto delinearsi i personaggi, cercando nel bene o nel male di capire quali fossero i buoni e quali i cattivi. Come in ogni buona storia di pirati non ci sono personaggi senza macchia: ognuno è spinto da obiettivi che lo porranno, presto o tardi, a tradire una persona, un ideale, a uccidere innocenti o semplicemente ad asfaltare di botte tutti coloro che si metteranno sulla sua strada. Long John Silver, assieme a Flint, sono i due protagonisti indiscussi, pur nel tentativo di far emergere anche forti personaggi femminili, alcuni realmente esistiti come Anne Bonney, una celebre piratessa donna.
Nella seconda stagione i rapporti diventano fitti e confusionari, con ampi riferimenti alla omo-bisessualità che, pare, non fosse un tabù così ristretto tra pirati e marinai in genere: almeno tre personaggi, infatti, non disdegnano la compagnia di uomini o donne mentre uno è dichiaratamente omossessuale. Anche la componente inter-razziale è stressata.
La terza stagione, la più bella, vede un incremento delle scene d’azione e di massa: battaglie navali o terrestri, nonché l’inasprirsi della lotta sopra il famoso tesoro che sarà al centro del romanzo. La stagione è nettamente la migliore delle quattro: i dialoghi sono ridotti all’essenziale per lo svolgimento della storia, anche se brillanti, mentre l’azione e i cambi di schieramento arrivano a sorprendere l’audience.
La quarta stagione va più in direzione lineare: dopo un primo episodio a dir poco spettacolare, iniziano con molta lentezza a chiudersi tutti i conti tra i contendenti anche se il finale, pur molto a sorpresa, è un po’ da telenovela e non soddisfa appieno il palato.
Perché guardarla
- Se amate l’epoca dei pirati o le atmosfere caraibiche, è un must
- Ottima idea di fare il prequel di un famosissimo romanzo
- Buon mix di eventi storici e inventati, che si amalgamano in maniera credibile
- Spade, pistole, cannoni e amori “tutti contro tutti” (se la cosa non vi disturba)
- Personaggi femminili “forti” anche se si muovono in un contesto ancora molto maschile
Perché non guardarla
- Decolla molto lentamente: la prima stagione è una transizione non sempre piacevole verso le altre, nettamente migliori
- Nelle ultime stagioni la storia è un po’ tirata per le lunghe, con molti dialoghi a chiarificare quello che era un po’ già chiaro a tutti (effetto The Walking Dead ultime stagioni); poteva anche finire prima.
- I rapporti forzatamente omo-bierotici a volte sono un po’ buttati lì e “mercificati” per ostentare la liberalità dei pirati.
- Carenza di scene d’azione degne nella prima stagione (limiti di budget? Ed effetto Game of Thrones stagione 1…)
Una serie che merita molto. Soprattutto per aver descritto in modo realistico e credibile i pirati, finora bistrattati sul grande e piccolo schermo 🙂
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UN SERIE DA VEDERE ASSOLUTAMENTE, perchè? è emozionante e d estremanete curata, nei dettagli
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