
Sì dice che quando ci sono poche idee, è il momento di ritirare fuori quelle vecchie per migliorarle o riproporle.
Stiamo assistendo a una profonda operazione nostalgia, da qualche tempo. Nintendo rilancia il NES e allora SEGA gli va dietro con il Megadrive; una delle serie più viste di Netflix è Stranger Things, un omaggio puro agli anni ’80 con tanto di Winona Ryder. Per non parlare dei jeans a vita alta che ora vengono sfoggiati dalle ragazzine come 30 anni fa e dei numerosi reboot cinematografici.

La novità del momento è Nokia che decide di rilanciare il 3310 in un momento in cui lo smartphone è diventato un’appendice del nostro braccio, un accessorio che se dimentichiamo a casa dobbiamo assolutamente tornare indietro a riprenderlo, decidendo per altro di non dotarlo di connettività o app particolari. Cosa che lo rende ciò che era in origine: un phone senza smart.
Questo processo è, a mio modo di vedere, dovuto al fatto che la generazione nata negli anni ’70, ormai ultraquarantenne, sta iniziando a entrare nella sindrome di mezza età.
Perché stiamo attraversando questa fase? La risposta è forse da cercare nel pessimismo cosmico che è partito giusto dall’11 settembre 2001, anno in cui abbiamo capito quanto la nostra sicurezza economica (e non) sia in realtà effimera. Allora torniamo ai beati anni ’80 e ’90, dove la minaccia era giusto quella sovietica, più virtuale che reale. E di certo non vicina alle nostre piazze, oggi minacciate da camion guidati da squilibrati assassini. La corruzione politica c’era ma prima del fatidico 1992 non era stata così esposta come una ferita in cancrena. Insomma vivevamo tutti in una sorta di Truman Show dove tutto sembrava bello e il marcio riusciva a restare sottoterra per decenni. Forse perché non c’era internet.
Insomma, nel cervello di chi ora occupa posizioni di potere economico (Il grosso dei CEO ora ha 40-50 anni) c’è forte volontà di tornare nella zona di comfort dell’infanzia, dove apparentemente si stava meglio ma se avevi un cancro o l’HIV morivi nel 90% dei casi. Mentre ora no. Ma a parte i progressi medici forse il resto non era così necessario per sopravvivere.
Questo forse rallenterà l’evoluzione? O magari qualcuno prenderà il buono del passato per fare un balzo verso il futuro? Una cosa è certa: 50 euro per giocare a Snake mi sembrano un po’ tanti.
Verissimo, ma 50€ per avere un telefono da tenere nella tasca del camice, che faccia solo chiamate ed sms senza tante distrazioni, con una batteria che promette di durare un mese, e che posso usare solo per motivi professionali…
Beh io ce li investirei anche!
Snake intanto non è l’originale, quello non tornerà più (come gli anni dell’adolescenza in cui si aveva il tempo per giocarci)!
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Beh ma lanciare un telefono per venderlo solo agli specializzandi… Il problema dei telefoni è che hanno ancora le SIM e non degli account. Altrimenti come cellulare di riserva andrebbe benissimo!
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