Ma è giusto festeggiare il Natale se non si è cristiani?

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L’essere umano, si sa, non è un campione di coerenza. Se è vero che “solo gli stupidi e i morti non cambiano mai idea”, è anche vero che molte feste cristiane sono inserite come feste nazionali, a prova indissolubile dell’unione millenaria tra la Chiesa e lo Stato. Ma questo è corretto?

Io festeggio il Natale, ma non mi sento cristiano in senso stretto.

Credo che non siano pochi gli italiani, ma in generale gli occidentali, che festeggino la venuta di Cristo senza crederci particolarmente o soltanto per tradizione. Ed è proprio questa seconda caratteristica che, a parer mio, ci giustifica dal celebrare questo evento collegato a tante tradizioni precedenti, come il salutare il solstizio d’inverno, già in uso tra le popolazioni pagane.

Il Natale non è diventato altro che un contenitore, quindi, di varie feste a lui antecedenti, illuminate dalla tradizione cristiana che comunque ha condizionato il nostro vivere e ci ha donato gioie e complicazioni insieme.
Perché negare che, nonostante il laicismo, l’agnosticismo e l’ateismo ormai dilaganti (per ovvie e giustificabili ragioni), i nostri valori sono basati anche sugli insegnamenti di Cristo? Non andrebbe dimenticato, come non andrebbero dimenticati i misfatti compiuti in nome di questa e altre religioni. Tutto va sempre filtrato dal setaccio della ragione, ma essa non deve snaturarci dalle nostre origini. Altre culture si possono abbracciare ma non devono “soppiantare” la nostra.

Come si dovrebbe forse andare maggiormente verso la spiritualità senza passare per dogmi dettati direttamente da un ipotetico Dio mai davvero dimostrato, senza però finire nelle braccia dell’ateismo becero e cinico. Insomma: “l’umanità” dovrebbe essere la nostra religione.

Con questo pensiero, anche io oggi festeggio il Natale perché volente o nolente ne sono figlio: per tradizione e per la bellezza e poesia dei suoi valori, da molti definiti figlio del buonismo, da altri consumistici.

Ma se ci piace così, perché cambiare?

Auguri a tutti!

Pazienti saccenti e medici non comunicativi

Ieri mi è capitato di leggere questo articolo di Matteo Basile su Il Giornale, di cui vi invito alla lettura. In pratica, l’articolo tratta del tema delle “autodiagnosi” svolte dai pazienti tramite internet, senza ricorrere all’osservazione medica. Il 58% di essi, procede a (provare a) diagnosticarsi malattie e (tentare di) curarsi, senza passare per il camice bianco.

Oltre all’inquietante 58%, mi hanno fatto molto pensare i commenti di alcuni utenti, che troverete sotto l’articolo, in particolare il secondo, di una paziente che accusa i medici di presunzione e superficialità.

I responsabili di questo crollo della fiducia, lo dico con dispiacere, siamo anche noi medici. In Italia manca una vera e propria filosofia della scienza che nonostante il nostro presunto illuminismo e razionalismo non ha ancora soppiantato uno dei più grandi difetti dei medici: la scarsità di comunicazione col paziente.

Continuiamo da secoli – perché i nostri maestri ce lo hanno insegnato – a non comunicare chiaramente le diagnosi perché il paziente è “stupido” e non può capire, oppure non bisogna generargli ansia, oppure non riusciamo a dirgli che il problema è psicosomatico perché il paziente penserà che gli stiamo dando del pazzo, perché non abbiamo tempo in quanto siamo sotto organico e dobbiamo arrivare vivi a fine giornata. Ancora peggio: non riusciamo a comunicare chiaramente quando non sappiamo che pesci pigliare. E, a volte, non siamo così umili da ammettere che forse è meglio che un nostro collega più esperto visiti il paziente al posto nostro. Per non parlare delle molte diagnosi che spesso vengono comunicate a parenti prossimi e nascoste al paziente stesso (fatto che sarebbe non proprio legale).

Questa insicurezza, mascherata da superiorità, non può che generare una profonda sfiducia nel medico e produrre un esercito di persone scettiche e complottiste che vedono i sanitari erroneamente in pugno alle lobby e aziende farmaceutiche.

Di fronte a questo annientamento della professione medica, basta che una persona (e ne leggerete nei commenti), dichiari qualcosa di mirabolante e la sua dimostrazione di forza e sicurezza faranno immediatamente presa sull’esercito degli scettici che vede nelle persone che hanno studiato soltanto insicurezze e dubbi.

Perché la medicina è la scienza del dubbio, e le certezze purtroppo sono poche: chi si affida a noi, purtroppo, spesso non lo sa e non lo accetta. Starebbe a noi farglielo capire, nonostante le difficoltà, iniziando fin da giovani con un’adeguata educazione sanitaria fatta già nelle scuole.

Che spettacolo di Oasis!

Cari amici, non posso che segnalare di con piacere questo spettacolo di beneficenza che vedrà impegnate le danzatrici della Scuola Danza Zara (con la sapiente guida di Marzia Scarfò) e gli allievi della scuola di recitazione La Quinta Praticabile, diretti dal maestro Luca Rinaldi, che avete imparato ad amare in diverse produzioni, quali “il letto ovale”, “la cena dei cretini” e “ora no tesoro”, per dirne solo alcuni.

Lo spettacolo è lunedì prossimo 21 novembre, di sera, al Ritz di Albaro!

Io ci sarò con grande piacere tra il pubblico. Rinnovo che  l’evento è per beneficienza!!! 🙂

Dettagli qui su Facebook:

https://www.facebook.com/events/1304103689622101/?ti=as

Ma l’olio di palma fa male?

 

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Benvenuti nella nuova crociata del 2016. Dopo gli insaccati e le carni rosse, dopo i vaccini, la medicina hameriana e compagnia bella, ecco il nuovo “scandalo” del 2016: la presenza, nel cibo, dell’olio di palma, accusato in queste settimane di provocare cancri, disboscamento e infarti, laddove l’unica cosa che sta realmente causando è un’isteria collettiva che si è rapidamente trasmessa all’industria alimentare. Vediamo di fare un po’ di chiarezza analizzando i dati in nostro possesso e cercando di semplificare il linguaggio per raggiungere più persone possibile.

Che cos’è l’olio di palma?

E’ un olio vegetale alimentare ricco di grassi saturi, normalmente utilizzato per la produzione industriale di cibo e, in alcune culture extraeuropee, anche nella cucina quotidiana. Si estrae da una particolare palma, diversa da quella da cocco, che viene coltivata appositamente. Come ci ricorda AIRC, costa poco ed essendo allo stato semi-solido è particolarmente adatto per confezionare dolci industriali, sostituendo elementi più costosi come il burro.

L’olio di palma fa male alla salute?

Esattamente come per la carne rossa e gli insaccati di qualche post fa, il consumo ECCESSIVO di questo composto è dannoso per la salute per un fondamentale meccanismo: essendo un grasso saturo, aumenta il colesterolo LDL ed è dannoso per il cuore e l’apparato cardiovascolare. ESATTAMENTE come lo sarebbe il consumo eccessivo di burro o altri grassi. Quindi, ci basta limitare il consumo di prodotti a base di olio di palma (che sono quasi sempre dolci e quindi già dannosi, di loro, per la salute) per diminuire il rischio cardiovascolare.
Pertanto, l’olio di palma è dannoso per il cuore come qualsiasi altro grasso saturo quale il burro: il suo consumo va limitato, non eliminato.

E il rischio di cancro? I detrattori citano uno studio che imputa un rischio cancerogeno per l’olio di palma trattato ad alte temperature, ma questi composti cangerogeni sono presenti anche in altri olii (mais, girasole ecc.) attualmente non demonizzati dalle polemiche. Sempre AIRC ci tranquillizza che tali temperature difficilmente si raggiungono nei processi di lavorazione del cibo industriale, che la cancerogenicità è accertata solo “in vitro” (quindi solo in laboratorio, ma non è stata studiata nel vivente) e che ci vorrebbero enormi quantità di olio di palma consumato per rischiare concretamente di ammalarsi. L’unico neo da considerare sarebbe il tempo di esposizione in quanto tali composti vengono consumati fin da quando siamo bambini, ma di questo non abbiamo ancora risposte concrete. Quindi il rischio reale di cancerogenicità è probabilmente basso, e paragonabile ad altre sostanze alimentari che consumiamo senza problemi come l’alcol.

Ma è vero che l’olio di palma danneggia l’agricoltura?

Questa è forse l’unica cosa vera: lo sfruttamento del suolo per produrre questo composto è abbastanza ingente e potrebbe creare problemi agricoli. Però l’industria alimentare, se vuole sostituire questo composto, dovrà coltivare altre piante come il cacao (da cui estrarre il burro) e quindi saremmo da capo: qualcosa va coltivato, che sia la palma da olio o altre piante. La soluzione sarebbe quella di diversificare i grassi saturi da inserire nel cibo, ma questa soluzione deve essere presa industrialmente o a livello governativo.

Mi piace condividere le conclusioni dell’AIRC che riassumono bene tutto:

L’olio di palma non è il grasso più salubre che esista, ma nemmeno il peggiore: prima di bandirlo bisogna verificare con che cosa lo si sostituirebbe. Molti prodotti che mostrano sulla confezione la scritta “senza olio di palma” contengono olio di cocco o burro di cacao, che sono altrettanto nocivi di quello di palma per altri aspetti della salute che non sono legati direttamente allo sviluppo di tumori.

Infine, nel caso dell’olio di palma, bisogna considerare anche l’impatto sull’ambiente e la sostenibilità di questa coltura, confrontata con la sostenibilità delle colture alternative: anche il cocco e il cacao sono considerati a rischio perché per coltivarli le popolazioni locali abbandonano altre produzioni più utili all’alimentazione o più ecologiche.

La strategia più ragionevole, a livello individuale, è quella di variare le proprie fonti alimentari, evitando di abusare di prodotti con olio di palma senza però demonizzarli o indire crociate non sempre sostenute da sufficienti motivazioni scientifiche, soprattutto se si guarda al problema nella sua interezza e non solo nei dettagli.

Condividete, per favore, con i “palma-scettici”. Grazie! 🙂

 

Foto dalla presentazione di Continuum Hopper

Presentazione di "Continuum Hopper", antologia che contiene il racconto "La pillola" di Lorenzo Fabre.
Presentazione di “Continuum Hopper”, antologia che contiene il racconto “La pillola” di Lorenzo Fabre.

Un grazie a tutti coloro che sono intervenuti!

Presentazione libro a “Stranimondi” – Milano 15 ottobre

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Sabato 15 ottobre alle ore 17.30 a Milano, nell’ambito della manifestazione “Stranimondi 2016” (il festival del libro fantastico, con esposizione mercato di libri, ospiti italiani e internazionali, dibattiti e presentazioni di libri), sarà presentata l’antologia cartacea “Continuum Hopper – Racconti fantastici sull’arte“, dove è presente il mio racconto “La pillola“.

La presentazione ufficiale dell’antologia, in vendita qui, avverrà durante la manifestazione Stranimondi 2016, il giorno sabato 15 ottobre 2016 alle ore 17.30 in zona villa San Giovanni.
(UESM Casa dei Giochi, via Sant’Uguzzone 8 – Milano)

Per chi volesse, ci vediamo lì! 🙂

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Ecco una sinossi del racconto:

“Mandi” è un famosissimo scultore, malato gravemente nel corpo e pieno di rimpianti. Mentre valuta la sua miseria, viene avvicinato da un sedicente medico che gli propone una strana terapia: una pillola di sua invenzione. Gli effetti sono straordinari ma molto di più di quanto Mandi potesse aspettarsi…

E dell’antologia:

“L’Italia è stracolma di opere d’arte. La letteratura annovera molti lavori che hanno qualcosa in comune con le arti figurative. Ecco dunque nascere Continuum Hopper: racconti, quasi tutti inediti e scritti appositamente per questa antologia, in cui l’elemento fondamentale ha a che fare soprattutto con pittura o scultura. Prendono così vita quattordici storie che appartengono ai vari sottogeneri del fantastico, intimamente legate con l’arte. Tra esse leggerete di nuove forme espressive scaturite dai sogni, di quadri preparati con tecniche particolari che producono effetti inquietanti, di mondi reali creati da certi dipinti, di messaggi divini contenuti nelle opere di alcuni eletti maestri, di enigmatiche cattedrali ben celate su Marte, di una maledizione che imprigiona in una tela lo spirito di una fanciulla fin dai tempi in cui fu concepita la creatura di Frankenstein, e tanto altro.”

Vi presento il mio primo racconto pubblicato da un editore: “La pillola”

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Potreste aver notato che da qualche tempo pubblico molte foto del Cimitero di Staglieno su Instagram/Facebook. Questo perché grazie a Roberto Chiavini, Luca Ortino e Gian Filippo Pizzo, il mio racconto “La pillola” è stato pubblicato nell’antologia cartacea “Continuum Hopper – Racconti fantastici sull’arte“, per conto di Edizioni Della Vigna. E “La pillola” è ambientato per la maggior parte proprio nel cimitero di Staglieno.

La presentazione ufficiale dell’antologia, in vendita già da oggi, avverrà durante la manifestazione Stranimondi 2016, il giorno sabato 15 ottobre 2016 alle ore 17.30 in zona villa San Giovanni a Milano.
(UESM Casa dei Giochi, via Sant’Uguzzone 8 – Milano)

Ecco una sinossi del racconto:

“Mandi” è un famosissimo scultore, malato gravemente nel corpo e pieno di rimpianti. Mentre valuta la sua miseria, viene avvicinato da un sedicente medico che gli propone una strana terapia: una pillola di sua invenzione. Gli effetti sono straordinari ma molto di più di quanto Mandi potesse aspettarsi…

E dell’antologia:

“L’Italia è stracolma di opere d’arte. La letteratura annovera molti lavori che hanno qualcosa in comune con le arti figurative. Ecco dunque nascere Continuum Hopper: racconti, quasi tutti inediti e scritti appositamente per questa antologia, in cui l’elemento fondamentale ha a che fare soprattutto con pittura o scultura. Prendono così vita quattordici storie che appartengono ai vari sottogeneri del fantastico, intimamente legate con l’arte. Tra esse leggerete di nuove forme espressive scaturite dai sogni, di quadri preparati con tecniche particolari che producono effetti inquietanti, di mondi reali creati da certi dipinti, di messaggi divini contenuti nelle opere di alcuni eletti maestri, di enigmatiche cattedrali ben celate su Marte, di una maledizione che imprigiona in una tela lo spirito di una fanciulla fin dai tempi in cui fu concepita la creatura di Frankenstein, e tanto altro.”

A presto per altri dettagli! 🙂

Ma il metodo del dr. Hamer funziona?

 


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La morte della ragazza diciottenne  per leucemia
e di una paziente affetta da carcinoma mammario che avevano rifiutato la chiemioterapia per seguire il “metodo Hamer” o “Nuova Medicina Germanica“, hanno avuto come sfortunato effetto quello di far emergere queste teorie di medicina alternativa all’ignaro pubblico. Cerchiamo di analizzare i dati a nostra disposizione.

Chi è il dr. Hamer?

Ryke Geerd Hamer era un dottore in medicina tedesco, morto nel 2017. Una nota importantissima della sua biografia è la morte del figlio Dirk, ucciso da un’arma da fuoco forse imbracciata da Vittorio Emanuele di Savoia, il quale fu parzialmente prosciolto dalle accuse in un processo molto controverso.

Ryke Hamer naturalmente risentì di questo trauma. Dopo circa tre anni, inoltre, si ammalò di cancro ad un testicolo. Hamer si curò con la medicina tradizionale (chirurgia) e sopravvisse.
Il gravissimo trauma della morte del figlio doveva avere alterato irrimediabilmente la psiche di Hamer, tanto da portarlo a partorire alcune teorie: quelle della Nuova Medicina Germanica (NMG), di cui fu fondatore.

Hamer è morto nel 2017 per ictus, a 82 anni; è stato radiato dall’ordine dei medici tedesco per le sue teorie, di cui parlerò qui di seguito. Varie sue affermazioni antisemite gli hanno causato diversi problemi giudiziari. Per approfondire il resto della sua biografia, ecco il link wikipedia.

Che cosa teorizza la “Nuova Medicina Germanica” (NMG)?

Per la NMG le malattie sono tutte frutto di conflitti interiori non risolti all’interno della nostra mente. Ad esempio il suo cancro al testicolo  veniva attribuito al trauma per la morte del figlio (forse perché dal testicolo si generano gli spermatozoi e di conseguenza si possono generare figli). La moglie Sigrid, in seguito, si ammalò di cancro al seno ma seguì il nuovo metodo curativo pensato dal marito, per poi morire nel 1985 a causa di un infarto. Il medesimo motivo (la morte del figlio) fu teorizzato da Hamer come causa del tumore della moglie e alcuni riportano una testimonianza di una collaboratrice, per la quale Hamer avrebbe affermato che la moglie sarebbe poi morta per scarsa fiducia nel suo nuovo metodo curativo.

In breve, le malattie benigne o maligne “non esistono” nella forma in cui le vede la medicina tradizionale ovvero dove un agente esterno o interno innesca un danno fisico nel corpo: esistono perché generate dalla nostra psiche.
Secondo le leggi biologiche della NMG dopo uno “shock” emotivo che causi un conflitto interiore, il corpo attuerebbe un “programma biologico” di eliminazione dei conflitti a partenza cerebrale, e le malattie sono solo il segnale che corpo e mente stanno lavorando per risolvere (o hanno già risolto) un conflitto shockante. A ogni shock corrisponde una malattia specifica: hai avuto un infarto? Allora hai avuto un conflitto del territorio che dura da quasi un anno: forse c’è un collega nuovo in ufficio o qualcuno che entra nella tua vita privata e flirta con tua moglie ecc. Se muori è perché questo conflitto non è stato risolto entro 9 mesi. Il cancro mammario? E’ un conflitto madre/bambino/tutela ed è molto importante stabilire se la paziente è destra o mancina: infatti secondo Hamer il tumore le verrà al seno sinistro se è destrimane, come si legge in un sito dedicato alla NMG:

Un conflitto madre/bambino/tutela nella destrimane colpisce sempre lateralmente a destra nel cervelletto, nella zona riguardante la mammella del seno sinistro.

Cancro dei bronchi? Sono sensi di colpa, minacce o paure e così via.
Se il malato dovesse risolvere il conflitto, secondo la NMG il tumore si fermerà. E questo vale anche per le infezioni: anzi secondo Hamer i batteri sono una conseguenza della risoluzione del conflitto mentale alla base della malattia e sono “creature buone” che non vanno uccise coi farmaci antibiotici. Citando sempre dallo stesso sito che sostiene la NMG:

I microbi non sono nostri nemici ma ci aiutano, loro lavorano su nostro comando, su comando del nostro organismo, diretto dal nostro cervello, perché ad ogni gruppo di organi appartenente ad un foglietto embrionale appartengono specifici microbi tipici di quel foglietto embrionale.

Allo stesso modo, ad esempio, i tumori cerebrali non vanno asportati ma va sempre risolto il conflitto alla base, perché le alterazioni sarebbero un “focolaio” cerebrale di guarigione:

“Alla fine della fase di guarigione, la cosiddetta glia, viene depositata come tessuto connettivo cerebrale innocuo per riparare il Focolaio di Hamer. All’inizio della guarigione il focolaio di Hamer è una cicatrice innocua di una cosiddetta malattia pregressa con deposizione di glia, i cosiddetti anelli di glia, che purtroppo vengono ancora erroneamente interpretati come tumori cerebrali e infelicemente asportati, per la sofferenza dei pazienti“,

nonostante i radiologi di tutto il mondo, da molti anni, parlino di “artefatti ad anello“, privi di significato clinico e ormai non più presenti nei macchinari più moderni.

La NMG afferma inoltre che le metastasi non esistano e che la Chemioterapia e la Morfina siano responsabili della morte del 95% dei pazienti affetti da tumore, senza mai aver dimostrato scientificamente tali teorie. Pertanto il nuovo medico germanico non deve utilizzare tali terapie, mentre altri farmaci come il cortisone sono talvolta ammessi.

Cosa accadde al dr. Hamer dopo le sue teorie?

Ryke Hamer fu radiato dall’ordine dei medici tedesco nel 1986 in quanto affetto da disturbi psichici. Hamer esercitò comunque abusivamente la professione per cui fu indagato varie volte e in vari paesi (Francia, Spagna e Germania). Fece anche diverse affermazioni antisemitiche (ovvero parlò di un complotto sionista ai suoi danni, comprensivo di volontà omicide di cui sarebbe stato il bersaglio) arrivando anche a negare l’Olocausto. Negli ultimi anni di vita visse in Norvegia, continuando a sostenere le sue teorie.

Cosa pensa la comunità scientifica di queste teorie?

La comunità scientifica è pressoché totalmente avversa alle teorie della NMG in quanto esse non sono mai state dimostrate e le famose “testimonianze” dei presunti guariti non sono mai state valutate da commissioni scientifiche “ad hoc” e rimangono semplici “racconti”. Un’analisi completata da una delle società di oncologia svizzere che si interessa di terapie alternative per il cancro (SCAC) afferma:

“Crediamo che il metodo promosso da Hamer sia pericoloso, soprattutto perché culla i pazienti in un falso senso di sicurezza facendo sì che essi vengano privati di altri trattamenti efficaci . Finché Hamer fallisce nel presentare una qualsiasi prova più convincente per le sue ipotesi e l’efficacia della « Nuova Medicina » rimane scientificamente non dimostrabile, dobbiamo dare consiglio vivamente contrario al ricorrere al suo metodo.” (Testo integrale qui).

Ma non è forse vero che la psiche influenza le malattie?

Certo che è vero, e questo si sapeva anche dall’antichità senza l’apporto di Hamer. Esistono molte malattie, ad esempio, che sono dette “psicosomatiche”: ovvero la psiche genera dei sintomi che diventano fisici (somatici): dolore, prurito ecc. Sono esempi frequentissimi la fibromialgia o la sindrome del colon irritabile: persone con un carattere ansioso o depresso avvertono dei sintomi muscolari o dell’intestino, come se avessero un’infezione che non hanno (non si trovano in situ batteri o virus specifici ad esse associati). Tali disturbi regrediscono facilmente quando la persona esegue una terapia psicologica o psichiatrica, piuttosto che assumere antidolorifici, antispastici o antiinfiammatori, e la medicina tradizionale questo lo ha ampiamente dimostrato.

Anche se non viene escluso, la psiche non sembra in grado, da sola, di generare tumori come suggerisce Cancer.Gov, cioè l’istituto sul cancro americano:

“Can psychological stress cause cancer?
Although stress can cause a number of physical health problems, the evidence that it can cause cancer is weak. Some studies have indicated a link between various psychological factors and an increased risk of developing cancer, but others have not.”

— L’evidenza che lo stress causi il cancro è debole dato che alcuni studi indicano un nesso e altri no.

La psiche può influenzare la sintomatologia, e in parte il decorso del cancro, quello sì, come ricorda il paragrafo successivo dello stesso sito Cancer.Gov.

“Evidence from experimental studies does suggest that psychological stress can affect a tumor’s ability to grow and spread.”

La psiche influenzerebbe l’abilità di un tumore di crescere e disseminarsi.

Ma non di guarire da esso: su questo non esiste NESSUNA evidenza scientifica anche se vi sono teorie per cui un atteggiamento psicologico positivo garantisce una miglior risposta alle terapie tradizionali, anche se sul lungo termine non aumenterebbe la sopravvivenza.
Quindi dobbiamo capire che la psiche in qualche modo potrebbe giocare un ruolo nel decorso della malattia, però mai tanto quanto credeva Hamer (che arrivava a negare anche le metastasi e dava “tutta la colpa alla mente”). L’esito finale della malattia non dipenderà dall’umore di nessuno ma dall’efficacia della terapia antitumorale validata (chemio, radio, chirurgia e quant’altro).

Alla luce dei dati scientifici, il metodo del dr. Hamer ha una qualche validità terapeutica?

Effettuando una ricerca su PubMed, il database dei lavori scientifici medici che sono sottoposti all’analisi della comunità scientifica, non esiste studio che dimostri che la NMG abbia alcun effetto terapeutico sulle malattie.
Quindi la risposta più semplice è: no, il metodo Hamer non serve a nulla e usarlo equivale a lasciare che la natura faccia il suo corso, senza intervenire. Il che significa, nelle malattie tumorali, andare incontro alla morte certa. Lo ribadisce bene anche la AIRC, associazione italiana per la ricerca sul cancro.

C’è qualcuno che è guarito dal cancro col metodo Hamer?

C’è chi lo dice ma nessuno lo ha dimostrato. Quindi la risposta è “no, fino a prova contraria” (mai arrivata). Ovviamente ci sono persone che affermano di essere guarite con il metodo Hamer ma nessuna ha messo a disposizione della comunità scientifica la documentazione adeguata per aiutare a capire se tale metodo davvero funzioni. In pratica non vi sono prove se non “testimonianze” generiche raccolte qui e là e non sottoposte alla “peer review” che consente l’analisi scientifica. Ricordiamo quindi una riflessione molto importante sulla NMG che ho tratto da qui:

  • Quando qualcuno guarisce è “merito di Hamer” ma non ne viene fornita prova tangibile (cartelle, referti ecc).
  • Quando muore, è “colpa del paziente che non ci ha creduto”.

Credo che questo valga più di ogni altra spiegazione sulla serietà del metodo Hamer.

Hamer ha dei seguaci? Ed esistono teorie simili?

Ovviamente il dr. Hamer ha molti seguaci, tra cui diversi medici, sparsi in tutto il mondo, che lo difendono a spada tratta su internet, sebbene nessuno porti mai prove scientifiche alla revisione della letteratura o abbia mai completato un trial scientifico secondo i canoni corretti. Purtroppo ci sono anche teorie alternative come quella di Claude Sabbah, considerato addirittura un “copione” del metodo Hamer.
Manco a dirlo, sono tutte teorie non scientificamente dimostrate e potenzialmente dannose per chi le abbraccia.

Che cosa ne pensi tu, Lorenzo?

La mia opinione conta poco quando non si lega a dati scientifici. Ma ve la espongo volentieri:

  • Posso dire che il metodo Hamer non funziona perché la scienza lo ha dimostrato: anzi lui o i suoi seguaci non hanno mai dimostrato che funzioni.
  • Posso dire che la psiche può giocare un ruolo nelle malattie come il cancro, ma difficilmente è determinante nella sua insorgenza, come dicono alcuni studi.
  • Ritengo che un paziente che si affidi a un medico “hameriano” commetta un grave sbaglio.
  • Dal punto di vista personale (e qui la mia opinione vale zero) penso che Hamer abbia voluto darsi da solo spiegazioni sulle sue sfortune personali rifiutando quelle razionali, essendo stato sottoposto a quella che percepiva come una grave ingiustizia (morte del figlio e assoluzione del presunto assassino) cercando quindi di autoeleggersi a nuovo “messia” piuttosto che accettare di essere “uno dei tanti (medici)”. Penso che le sue teorie possano valere qualcosa solo per blandi disturbi cosiddetti “funzionali” o psicosomatici, dove è ben noto che un supporto psicologico possa aiutare a lenire i sintomi e non per tutte le sue leggi bislacche sulla biologia che appaiono completamente prive di fondamento.
  • Penso che l’uomo non sia contento di ammalarsi senza che vi siano cause certe, togliendo il fumo o altri vizi. E che sia una via di uscita “facile” quella di immaginare che tutto sia all’interno della nostra mente e che solo con la forza di volontà si possa sconfiggere la malattia. Essa è in fondo la nostra più grande paura, vista come “perdita della salute”. In questo senso, una teoria come quella di Hamer ha un grosso fascino. Lo stesso fascino che esercitano i dittatori o i pericolosi criminali. Sta a noi, con il cervello acceso, resistergli.
  • Avendo studiato medicina, il pensiero di curare un cancro con cortisone e vitamina C o gli impacchi, come facevano le due sfortunate donne di inizio post, mi fa rabbrividire e intristire. Divento triste pensando ai ricercatori che si scervellano per capire come curare certe patologie. Agli oncologi che ogni giorno vivono con la morte che incombe nelle loro corsie e debbano affrontarla con “testicoli quadrati” e affrontare anche ciarlatani, persone ottuse o facilmente circuibili. A come le persone che ricevano questa orrenda diagnosi, disperate, si abbandonino a facili sensazionalismi come la teoria di Hamer ed evitino le uniche terapie in grado di salvarli. Auspicherei che a scuola, invece dell’ora di religione o quantomeno a fianco ad essa, si facesse un po’ di educazione sanitaria.

Un’ultima raccomandazione

Di solito in questi post cerco di essere oggettivo e meno sentimentale, ma oggi faccio uno strappo alla regola: se avete una malattia grave, non è detto che la medicina tradizionale possa aiutarvi, ma di certo è l’unica in grado di farlo. Non mettete la vostra vita in mano a ciarlatani che nella stragrande maggioranza dei casi vi vedono solo come mucche da mungere e non vi danno nessuna garanzia.

Se pensate che Big Pharma lucri sulle malattie, dovete anche sapere che essi però sono gli unici, assieme ai medici tradizionali, che hanno dimostrato scientificamente di potervi curare. Profitto sì, ma ridandovi qualcosa indietro.
Il resto è misticismo e speculazione. E morte.

Grazie per il vostro tempo.